Errori reversibili by Scott Turow

Errori reversibili by Scott Turow

autore:Scott Turow [Turow, Scott]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T09:06:17+00:00


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19 giugno, 2001

LA FAMIGLIA RAVEN

Martedì mattina, il giudice Harlow emise una breve ordinanza, che trattava di varie istanze presentate da Arthur. Virtualmente erano tutte respinte, ma la motivazione di Harlow era estremamente positiva. Le istanze avrebbero potuto essere nuovamente presentate in seguito, affermava il giudice, “in quanto la testimonianza di Erno Erdai appare alla Corte di credibilità sufficiente a permettere alla questione di essere portata avanti”. La Corte d’appello era l’autorità preposta a decidere se si dovesse autorizzare Gandolph a procedere con la sua istanza di revisione del processo, ma l’ordinanza di Harlow rappresentava un enorme vantaggio per Rommy. Se la Corte d’appello avesse deciso com’era prevedibile, Rommy Gandolph avrebbe vissuto ancora per parecchi anni, mentre Arthur e Pamela cercavano di farlo assolvere. Festeggiarono e chiamarono il loro cliente. Poi, Arthur si rese conto che adesso lo aspettava un lungo periodo in cui avrebbe dovuto muovere mari e monti per Rommy. Adesso Rommy era la sua causa, e il suo albatro.

La notizia fu una piacevole distrazione al pensiero della serata con Gillian Sullivan, che avrebbe cenato con lui e Susan. Arthur si era convinto che Gillian avrebbe trovato una scusa, ma nel pomeriggio la sua segretaria gli passò un messaggio mentre lui era al telefono con un giornalista. Diceva: “La signora Sullivan passerà di qui alle cinque”.

Gillian Sullivan nel suo orribile appartamentino. Per un secondo, il terrore e la vergogna lo sopraffecero.

Alle cinque lei arrivò come promesso. Mentre andavano a prendere Susan al Franz Center, Arthur fece del suo meglio per avvertire Gillian di tutto quello che sarebbe potuto succedere. Il problema però era che, anche dopo trent’anni, il comportamento di Susan era per lui in gran parte imprevedibile. La schizofrenia è molto spesso la malattia di chi è iperdotato, e i geniali espedienti grazie ai quali Susan riusciva a rafforzare le proprie ansie e i propri sospetti erano infiniti. Qualunque cosa capitasse, Arthur non defletteva dalla pazienza: le minacce o le critiche la facevano sempre peggiorare. Arthur reagiva soltanto quando era solo. Susan gli inviava parecchie e-mail al giorno e quando niente la distraeva, i suoi brevi messaggi erano spesso perfettamente lucidi. A volte, era spiritosa e attenta come u-n’editorialista.

«Certe volte, quando mi arrivano quei messaggi» disse Arthur, mentre ormai erano quasi arrivati al centro «mi si spezza il cuore. Sto lì seduto nel mio ufficio e piango. Ma sai, mio padre è quasi impazzito a furia di pensare a quello che avrebbe potuto essere. E in un certo senso è anche sleale nei confronti di Susan non accettare la sua malattia come parte di lei.»

Il quartiere del North End dov’era il Franz Center era composto soprattutto da vecchie casette di legno, miste ad alcuni edifici più imponenti. Arthur si fermò di fronte a una grande casa di mattoni un po’ malridotta e controllò l’isolato. All’angolo c’era un gruppo di ragazzotti, quasi tutti con i giubbotti di seta colorata delle bande, nonostante il gran caldo.

«Farai meglio a entrare» le disse. «Potrebbe non essere una buona idea una signora bianca tutta sola che resta in macchina.



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